In campagna elettorale si fa presto a dire “uno di voi”, “la vostra voce nell’amministrazione della città”, molto più difficile è non cadere nella tentazione di scomparire appena raggiunta l’agognata “poltrona”.
Mi sono chiesta : - Come si può svolgere il proprio dovere di consigliere comunale e contemporaneamente mantenere il contatto con la gente?
E’ infatti mio desiderio mantenermi in stretto contatto con Voi, intesi come cittadini e non come miei elettori.
In che modo? Semplice: tramite il mio sito internet.
Sarò così informata sulle problematiche “REALI” della gente che quotidianamente vive Cosenza; inoltre io stessa, nei limiti consentiti dalla legge, vi terrò informati sulle decisioni che verranno prese in Comune e che influiranno sulle nostre vite.
Non tutti lo sanno, ma le sedute del Consiglio comunale sono libere, le relative informazioni vengono diramate attraverso appositi comunicati dell’Ufficio Stampa designato.
Il problema è che spesso sono molto poco comprensibili.
Il mio obiettivo è quello di avvicinare l’attività dell’Amministrazione Comunale ai cittadini servendomi delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.
Mi interesserà la vostra opinione ancor di più se sarò eletta, perché allora potrò fare qualcosa per migliorare la mia città e far prevalere gli interessi della maggioranza.
Vi informerò in anticipo sugli argomenti all’ordine del giorno delle future sedute del Consiglio Comunale, in modo di darvi il tempo di scrivermi cosa ne pensate.
Avrò inoltre la possibilità di proporre l’annessione di alcuni punti di interesse comune.
Per il momento vi sarà possibile riportare una situazione di disagio o un’osservazione nell’apposita sezione SEGNALAZIONI
Riporto qualche riflessione…in parte seguendo gli spunti forniti dalle vostre segnalazioni ed in parte sulla base di esperienze personali.
Il mio ruolo non si limita al solo ascolto ma comprende una fase propositiva caratterizzata dell’esposizione di idee e soluzioni a problematiche sociali.
Ho avuto modo di verificare, tramite le vostre segnalazioni, che il problema della viabilità è senz’altro il più sentito e diffuso. Non vi nascondo che mi aspettavo un tale risultato, e proprio per questo non mi cogliete impreparata. Già precedentemente infatti, ho molto ragionato e lavorato su questa tematica; di seguito vi espongo alcune proposte e opinioni.
Rimanere intrappolati in un ingorgo per molto, troppo tempo, è sicuramente un’esperienza comune a tutti i cosentini. E’ veramente grave che ormai siamo arresi a questi realtà come se fosse una sorta di dazio da pagare inevitabilmente per transitare sulle strade di Cosenza. Gli ingorghi non sono causati da sporadici incidenti ma si ripetono con puntuale regolarità ogni giorno lavorativo. Il traffico è diffuso concentrato in determinati punti della città e soprattutto in determinati orari.
Gran parte della colpa è da attribuirsi alla chiusura forzata di Viale Mancini che ha arrecato un grave scompenso nelle modalità di scorrimento del traffico, ma non possiamo aspettarci che, con la sua riapertura, ogni problema dell’automobilista cosentino scompaia. Il viale rappresenta infatti un’enorme risorsa per la viabilità, ma la sua utilità principale è quella di poter velocemente percorrere Cosenza da nord a sud, sicuramente non risolve il problema rappresentato dalla congestione degli snodi di raccordo con i centri urbani limitrofi. Questi incroci devono sopportare negli orari di inizio/fine d’orario d’ufficio dei macroflussi di pendolari che lavorano o studiano a Cosenza.
Il traffico veicolare, verso e dall’hinterland, (Rende, Castrolibero, Marano, Pre-Sila, Mendicino, Donnici, ecc..) non è costante durante l’arco della giornata, ma ha dei picchi, di minimo e di massimo. E’ indispensabile monitorare questi flussi determinandone dimensioni e coordinate fondamentali. Necessari rilevamento ed elaborazioni di statistiche sul traffico, funzioni di grande importanza per la stesura dei piani del traffico cittadini.
Parlando di snodi, mi riferisco in particolar modo:
- al tratto di raccordo tra la S.S. 19 bis e Via Padre Giglio ( per intenderci nei pressi dello svincolo dell’autostrada a sud della A3 Salerno- Reggio Calabria ),
- al raccordo tra la S.S. 107, Via Beato Francesco Marino e Via San Francesco di Paola (unica via per raggiungere la zona commerciale sita in località Malavicina, Zumpano),
- alla zona di p.za Riforma,
…ma non escludo di mettere sotto la “lente di ingrandimento” altre zone di Cosenza.
Un primo provvedimento potrebbe essere quello di “temporizzare e sincronizzare” i semafori. In parole povere si tratta di far variare la durata del ciclo rosso - verde in funzione del flusso previsto (quante volte vi è capitato di aspettare in fila per molti minuti, e per molti “rossi”, e osservare con sconforto che la strada dall’altra parte dell’incrocio è desolatamente deserta?).
Questi sprechi di tempo potrebbero essere evitati così come potrebbe essere ridotta l’emissione di gas inquinanti, poiché sarebbero limitate le soste inutili a motore accesso presso i semafori .
Deve essere la programmazione dei cicli rosso-verde ad adattarsi alle esigenze di traffico…non viceversa!
Sono poi molto favorevole al decentramento della Stazione degli autobus dalla sua attuale sede all’area di Vaglio Lise a servizio di Trenitalia, dimensionata per svolgere funzioni di scalo merci e momentaneamente inutilizzata.
Espongo una semplice considerazione: l’autostazione fu progettata e costruita quando la zona dell’attuale Via delle Medaglie d’Oro era piena periferia. E’ infatti questo il luogo in cui tale struttura deve trovarsi; l’attuale posizione è assolutamente fuori contesto, causa problemi di inquinamento, rumorosità e grandi difficoltà allo scorrimento del traffico, considerato il numero e la mole di mezzi pubblici che vi transitano.
La zona di Piazza Province potrebbe invece essere ridimensionata ed adibita ad area di sosta o verde pubblico.
I vantaggi derivanti da questo provvedimento sarebbero molti:
-un maggiore sfruttamento delle potenzialità della Stazione Centrale di Cosenza, una struttura sovradimensionata rispetto all’esiguo traffico ferroviario che vi transita, che risulterebbe del tutto recuperata in un tessuto sociale da cui è rimasta estranea (pensate solo ai bar, e in generale ai centri di ristoro e di ritrovo, che potrebbero “aprire”)
-integrazione del traffico su rotaie e su gomma (chi si trovasse a scendere alla stazione Centrale di Cosenza sarebbe collegato a tutta la sua Provincia e non si troverebbe in una “cattedrale nel deserto”, come invece succede ora).
-niente più goffi, ingombranti e inquinanti Autobus Extraurbani che transitano, e intasano, le vie centrali della Città.
-centinaia di parcheggi pronti all’uso, in una zona centralissima di Cosenza.
Ovviamente contestualmente a questa operazione dovrà attivarsi un servizio di navette, piccole, veloci e possibilmente “ecologiche” che fungeranno da collegamento fra il centro città e la “nuova” Autostazione.
Vorrei poi dedicare un paio di righe (non perché gli altri argomenti evidenziati non fossero interessanti, ma poiché anzi sono molto complessi e richiedono un approfondimento da parte mia, in particolar modo sulla normativa vigente) al tema dell’integrazione sociale degli anziani.
Riporto soltanto la voce della signora Elvira che denuncia le difficoltà di relazione degli anziani ancora autosufficienti che, soprattutto nel periodo invernale, non hanno un punto di ritrovo.
Tempo fa, cercando l’ufficio elettorale, mi sono imbattuta in una signora che erroneamente mi ha indicato degli uffici adibiti a “scuola di ballo” per gli appartenenti alla terza età. Mi è sembrata un’iniziativa molto interessante... perché non supportare ed incentivare la propagazione in ogni quartiere di simili iniziative destinando dei locali appositi a questo scopo?
Gli anziani, infatti, hanno una vita sociale meno intensa, non lavorano, a volte non hanno una famiglia a cui badare e che li tenga “attivi”. Non si può lasciare che la loro voglia di vita, e vi assicuro per esperienza diretta che è tanta, sia frenata. E’ nostro dovere morale fornire un tetto comune sotto il quale possano riunirsi.
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